sabato 29 giugno 2019

Storia di Micetto - 3

Micetto, finalmente, incontra Bonbon e Bubino. Bonnie è un vecchio gatto paziente. Ha quasi 17 anni, qualche acciacco; cerca di sottrarsi ai giochi rudi e insistenti del cucciolo che lo mordicchia, lo assalta, lo insegue. Invano. Spesso dobbiamo intervenire con operazioni di salvataggio. Bubino invece, forte dei suoi 8 chili, egocentrico e geloso, mostra subito la sua intolleranza verso Micetto. Soffia, soffia, soffia. Non accetta approcci, rifiuta leccatine e strusci.





Insomma, la situazione non è delle migliori, la convivenza è difficile. Due, tre candidati adottanti rinunciano. Uno lo perdiamo perché mio figlio tentenna, vorrebbe tenere Micetto, ancora convinto che si possa accoglierlo definitivamente. Intanto Micetto cresce.
E' un cucciolo allegro e buffo.Scopriamo che mangia anche la verdura: catalogna e radicchio.


domenica 23 giugno 2019

Storia di Micetto - 2

Appena arrivato in casa, Micetto non può condividere gli spazi con Bonbon e Bubino. Bisogna controllare eventuali parassiti, attendere la visita dal veterinario. Intanto però si gioca e si mordicchia.

Micetto gioca con Topone Grigio, da subito inseparabile amico:


Nella sua prima cuccia:


Giochi nel tubo:


Micetto mordicchia:





Storia di Micetto - 1

In questi lunghi mesi di latitanza dal blog abbiamo avuto un piccolo ospite: Micetto.
Nato da gatta randagia, il più piccino di quattro fratellini, faceva sentire i suoi miagolii da cucciolo quando la mamma si allontanava per procurarsi un po’ di cibo. Confinanti con il nostro giardino ci sono altri giardini, uno di una piccola fabbrica dismessa, un altro di una ditta operativa e un altro ancora di un condominio. Spazi verdi con qualche anfratto riparato dove un gruppetto di schivi gatti randagi, raramente visibili perché attivi per lo più di notte, vive una una vita nascosta, quasi impercettibile.

L’estate scorsa, come la precedente, ci siamo accorti della cucciolata. Venivano avvistati due tigrottini, un nerino e un pezzato vicino al capanno dietro il campo da tennis del nostro giardino. Il capanno è un buon riparo, ed è lì che portiamo cibo ed acqua per il gruppo felino. Verso la metà di settembre i micetti cominciano ad esplorare il territorio. E’ così che uno di essi, un tigrottino, resta separato dal gruppo perché il getto di un irrigatore automatico lo blocca. Con molta fatica lo catturiamo: è una femminuccia agguerritissima, che viene portata dalla veterinaria per i controlli di rito. La chiamiamo Xeena e troviamo subito una casa per lei.

Man mano che i giorni passano, i micetti diventano sempre più autonomi. Li osserviamo fuggire nella siepe che fiancheggia il tennis, salire agilmente sul tetto del capanno e da lì balzare nell’altro giardino dove è impossibile raggiungerli. Sfugge alla cattura il secondo tigrotto, il più grosso e veloce. Riusciamo a recuperare invece il più piccino: magro, tutto orecchie ed occhi. Non faremo poi altri tentativi di cattura. Contattiamo le associazioni, ma non si riesce ad organizzare nulla. Così gli altri cuccioli restano gatti liberi mentre ci occupiamo del piccolo: veterinario, annunci, ricerca di una famiglia. Lo chiamiamo Micetto, un nome un po’ indefinito nell’attesa che qualcuno gli dia la sua casa per sempre.


 




sabato 22 giugno 2019

Il gatto-volpe della Corsica

Secondo l'Associated France Press, che ha diffuso il lavoro dell'Office Nationale Chasse Faune Savage, per dieci anni i ranger hanno cercato il misterioso gatto-volpe, in còrso "Ghjattu volpe".
Nella mitologia dei pastori corsi si racconta di gatti delle foreste che erano soliti attaccare pecore e capre. A partire da queste storie, con l'inaspettata cattura nel 2008 di un gatto in un pollaio a Olcani, a Cap Corse, inizia il lavoro dei ricercatori.

Nel 2016 sarebbero stati catturati i primi esemplari, che sono stati chippati e dotati di un collare gps che hanno anche mostrato le loro vaste dislocazioni, fino a 2.500 metri di altitudine. Il gatto-volpe, di circa 90 cm di lunghezza dalla testa alla coda, ha con un pelo denso e setoso, orecchie larghe, baffi corti, canini molto sviluppati, zampe anteriori tigrate e zampe posteriori scure. La coda ha dai due ai quattro anelli e ha la punta nera.
L'esemplare catturato delle foto, un maschio valutato tra i 4 a 6 anni, ha un occhio verde e un occhio danneggiato.




L'analisi del DNA rivela differenze con il gatto selvatico europeo, e maggiori somiglianze con quello africano.
E' una scoperta straordinaria fatta in una zona boscosa dell'Haute-Corse, un ripido territorio montuoso dove la presenza umana è rara e l'ambiente protegge il gatto-volpe dal suo predatore principale, l'aquila reale. In questa zona l'ONCFS ha identificato 16 gatti volpi e ne ha catturati 12, tra cui una femmina. Secondo il ricercatore e capo tecnico ambientale Pierre Benedetti l'animale, di cui restano ignote dieta e caratteristiche riproduttive, potrebbe essere stato introdotto in Corsica 6500 anni avanti Cristo.

Gallerie fotografiche su Repubblica e Libèration.