sabato 5 settembre 2009

Amedeo Nazzari, i gatti e le aragoste

Durante l'ozio estivo leggevo sulla Settimana Enigmistica di Amedeo Nazzari che nutriva ad aragoste i gatti randagi. Oggi una breve ricerca in rete mi restituisce un articolo (il coccodrillo, a quanto sembra) di Giovanni Grazzini sul grande attore dove c'è scritto:

... L’aneddotica sui suoi anni ruggenti è infatti molto più scarsa di quanto la sua grande celebrità possa far pensare. Si ricordano i suoi enormi guadagni (mezzo milione a film nel 1938, quando un’automobile costava 12.000 lire), lo scialo che faceva per soccorrere gli amici disoccupati e sfamare ad aragoste i gatti randagi, qualche scorribanda nei night-clubs e nei casinò con le belle di allora: troppo poco per appagare i cronisti pettegoli. Chi lo ha conosciuto bene descrive Nazzari come uscito dai suoi film: scontroso ed esigente ma cuor d’oro, orso ma coraggioso.
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