martedì 8 settembre 2009

una triste mattina

In agosto ci siamo accorti di una massa anomala tra le scapole della nostra bella Potti. Oggi il veterinario ci ha detto che è un sarcoma indotto dalla vaccinazione contro la leucemia felina. Quello che abbiamo letto in rete non è molto confortante. La nostra preoccupazione aumenta di ora in ora. Domani agospirato e poi, dopo l'esito delle analisi, la decisione sul da farsi. Ma la prassi sembra inevitabile: un intervento che richiede un grande taglio dorsale e un elevato rischio di recidiva.




Qualche stralcio di quello che abbiamo trovato:

Il problema del sarcoma felino è sostanzialmente la sede in cui spesso si forma, la regione intrascapolare purtroppo ha delle limitazioni di intervento in direzione ventrale (verso il basso) poichè a pochi centimetri (circa 2 cm) abbiamo il rachide dorsale (colonna vertebrale toracica); ora per eseguire una buona escissione del tumore con bassa probabilità di recidiva in loco bisogna asportare tessuto sano per almeno 2 cm (ultimi studi hanno confermato come anche 2 cm siano sufficienti, rispetto alla regola dei 3 cm classicamente considerata). ora in quella zona non si hanno 2 cm liberi in ogni direzione.

Il sarcoma iniezione-indotto nel gatto
Trattasi di neoplasia dei tessuti molli indotta da pratica medica: l’ inoculazione del vaccino o di altri medicamenti mediante iniezioni sottocutanee nel gatto.
Il tumore è indotto dagli adiuvanti dei vaccini come i sali di alluminio e le emulsioni oleose e le sostanze a lunga durata come il metilprednisolone e le penicilline.
Esame obiettivo: ogni lesione che corrisponde anche ad uno solo dei seguenti criteri deve essere biopsiata:
1- persiste per 3 mesi dopo l’ iniezione,
2- ha diametro maggiore di 2 cm,
3- accresce le sue dimensioni dopo 1 mese dall’ iniezione.
Diagnosi: agobiopsia per esame citologico non sempre diagnostica: trattandosi di tessuto mesenchimale compatto si ottengono campioni ipo cellularizzati, più utile la biopsia incisionale, diagnostica sempre.
Stadiazione clinica: radiografia del torace, le metastasi sono però tardive e possono non rendersi evidenti al momento dell’esame, ma successivamente.
Terapia: chirurgia escissionale aggressiva con ampio margine. Notevoli probabilità di recidiva. Chemioterapia con doxorubicina e ciclofosfamide.

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