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sabato 22 giugno 2019

Il gatto-volpe della Corsica

Secondo l'Associated France Press, che ha diffuso il lavoro dell'Office Nationale Chasse Faune Savage, per dieci anni i ranger hanno cercato il misterioso gatto-volpe, in còrso "Ghjattu volpe".
Nella mitologia dei pastori corsi si racconta di gatti delle foreste che erano soliti attaccare pecore e capre. A partire da queste storie, con l'inaspettata cattura nel 2008 di un gatto in un pollaio a Olcani, a Cap Corse, inizia il lavoro dei ricercatori.

Nel 2016 sarebbero stati catturati i primi esemplari, che sono stati chippati e dotati di un collare gps che hanno anche mostrato le loro vaste dislocazioni, fino a 2.500 metri di altitudine. Il gatto-volpe, di circa 90 cm di lunghezza dalla testa alla coda, ha con un pelo denso e setoso, orecchie larghe, baffi corti, canini molto sviluppati, zampe anteriori tigrate e zampe posteriori scure. La coda ha dai due ai quattro anelli e ha la punta nera.
L'esemplare catturato delle foto, un maschio valutato tra i 4 a 6 anni, ha un occhio verde e un occhio danneggiato.




L'analisi del DNA rivela differenze con il gatto selvatico europeo, e maggiori somiglianze con quello africano.
E' una scoperta straordinaria fatta in una zona boscosa dell'Haute-Corse, un ripido territorio montuoso dove la presenza umana è rara e l'ambiente protegge il gatto-volpe dal suo predatore principale, l'aquila reale. In questa zona l'ONCFS ha identificato 16 gatti volpi e ne ha catturati 12, tra cui una femmina. Secondo il ricercatore e capo tecnico ambientale Pierre Benedetti l'animale, di cui restano ignote dieta e caratteristiche riproduttive, potrebbe essere stato introdotto in Corsica 6500 anni avanti Cristo.

Gallerie fotografiche su Repubblica e Libèration.