Un appello di Mondo Gatto San Donato (presso il cui gattile è stato adottato il nostro Bubino):
venerdì 30 novembre 2012
Meglio nuda
La poliedrica Wendy Williams, showgirl, attrice e scrittrice di successo,
ha partecipato alla campagna di Peta contro l'utilizzo delle pellicce posando nuda per il tradizionale cartellone con lo slogan "Meglio nuda che in pelliccia". Eccola in Times Square tra gli applausi della folla.
(foto Splashnews e Kikapress)
(foto Splashnews e Kikapress)
martedì 20 novembre 2012
domenica 11 novembre 2012
La via dei lupi
Una bella puntata di Claudio Agostoni su Onde road:
Passo dopo passo, Marco Albino Ferrari ne “La via del lupo. Nella natura selvaggia dall’Appenino alle Alpi”(editore Laterza), ha rintracciato la ‘via’ che da circa quarant’anni il lupo è tornato a percorrere, fra luoghi marginali e misteriosi, dopo essere scomparso alla vista dell’uomo. Una via naturale attraverso foreste, altipiani, praterie d’alta quota, crinali, vallate secondarie e paesi isolati: l’altopiano di Castelluccio di Norcia, le Foreste Casentinesi, l’Appennino parmense, le Alpi Liguri, le Marittime, il Parco del Gran Paradiso, e ancora più in là, sull’arco alpino fino in Trentino. È lì che gli ultimi branchi sono stati avvistati, dove il Canis lupus italicus si incontrerà con altri esemplari in arrivo dalla Slovenia. Un incontro atteso, che forse completerà fino in fondo la via. Marco ci racconta del lavoro, negli anni Settanta, di un gruppo di giovani ricercatori (l’etologo tedesco Erik Zimen, David Mech, lupologo americano, e il romano Luigi Boitani, oggi titolare della cattedra di Zoologia dei Vertebrati all’Università La Sapienza di Roma) impegnati a studiare con metodi sperimentali ciò che all’epoca veniva ancora rappresentato come il “misterioso animale delle foreste” o il “divoratore di bambini”. Ci spiega come oggi viene rilevata e monitorata la presenza dei lupi. E risponde a Caterina, una nostra ascoltatrice che di mestiere alleva pecore e cavalli, che ci spiega perché se ieri i lupi erano in via di estinzione, oggi lo sono gli allevatori di pecore.
Ascolta il podcast!
Passo dopo passo, Marco Albino Ferrari ne “La via del lupo. Nella natura selvaggia dall’Appenino alle Alpi”(editore Laterza), ha rintracciato la ‘via’ che da circa quarant’anni il lupo è tornato a percorrere, fra luoghi marginali e misteriosi, dopo essere scomparso alla vista dell’uomo. Una via naturale attraverso foreste, altipiani, praterie d’alta quota, crinali, vallate secondarie e paesi isolati: l’altopiano di Castelluccio di Norcia, le Foreste Casentinesi, l’Appennino parmense, le Alpi Liguri, le Marittime, il Parco del Gran Paradiso, e ancora più in là, sull’arco alpino fino in Trentino. È lì che gli ultimi branchi sono stati avvistati, dove il Canis lupus italicus si incontrerà con altri esemplari in arrivo dalla Slovenia. Un incontro atteso, che forse completerà fino in fondo la via. Marco ci racconta del lavoro, negli anni Settanta, di un gruppo di giovani ricercatori (l’etologo tedesco Erik Zimen, David Mech, lupologo americano, e il romano Luigi Boitani, oggi titolare della cattedra di Zoologia dei Vertebrati all’Università La Sapienza di Roma) impegnati a studiare con metodi sperimentali ciò che all’epoca veniva ancora rappresentato come il “misterioso animale delle foreste” o il “divoratore di bambini”. Ci spiega come oggi viene rilevata e monitorata la presenza dei lupi. E risponde a Caterina, una nostra ascoltatrice che di mestiere alleva pecore e cavalli, che ci spiega perché se ieri i lupi erano in via di estinzione, oggi lo sono gli allevatori di pecore.
Ascolta il podcast!
domenica 4 novembre 2012
Animali nell'uragano
Sandy è passato. Dell'uragano che ha devastato la costa orientale degli Stati Uniti raccontiamo la storia vista attraverso gli occhi degli animali.
Non solo gatti e cani. Questo drammatico salvataggio è avvenuto nella Monmouth County, New Jersey:
Altri crediti per le immagini: Mehdi Taamallah / AFP - Getty Images; http://www.globalanimal.org/2012/10/31/donate-help-hurricane-sandy-pets-photos/84699;
http://consciouscat.net/2012/11/03/mews-and-nips-special-hurricane-sandy-edition
http://www.globalanimal.org
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Non solo gatti e cani. Questo drammatico salvataggio è avvenuto nella Monmouth County, New Jersey:
http://consciouscat.net/2012/11/03/mews-and-nips-special-hurricane-sandy-edition
sabato 3 novembre 2012
Buono da mangiare
Il mio amico Antonio pubblica su facebook un appello riguardante una "festa" dove si consuma carne di gatto. Inutile dire che condivido la sua indignazione per come vengono macellate le povere bestiole. E che mai e poi mai banchetterei con carne felina.
Antonio è da anni vegetariano, io sono una quasi-vegetariana, nel senso che di carne ne mangio, per scelta salutistica ed etica, pochissima. Carne di manzo, coniglio, pollo, cavallo o maiale, beninteso. Ho mangiato insetti (in Messico) e serpenti (Malesia). Carne felina, nemmeno voglio pensarci. Perchè?
Marvin Harris (1927 – 2001), che fu direttore del Dipartimento di Antropologia della Columbia University, ha pubblicato una ventina d'anni fa un interessante libro, Buono da mangiare, dove discute i tabù alimentari. In estrema sintesi, la scelta di ciò che è buono sarebbe fortemente condizionata da fattori economici, religiosi e ambientali. Ciò che determina il "buono" ed il "lecito" è il bilancio costi-benefici nella produzione dell’alimento stesso. La vacca sacra è, per esempio, un efficace spazzino e produce latticini, oltre a fornire la forza che muove gli aratri. E' dunque un animale essenziale per l’economia della zona. Ecco perché non viene mangiata, e perché esistono anche "pensionati" per vacche sacre anziane!
Gli americani ( e gli Inglesi) inorridiscono per il consumo europeo di carne di cavallo. La passione per i Francesi verso le lumache è altrettanto inspiegabile, per loro.
Inoltre, per ogni civiltà, mangiare un pet è tabù: per noi cavalli e conigli non sono pet , per gli Americani sì. Tutti gli Occidentali inorridiscono per la consuetudine cinese al consumo di cani, e sono perplessi anche dal fatto che in Australia canguri e coccodrilli sono serviti a tavola.
Si affiancano a questi tabù i divieti religiosi. Il maiale non è adatto all’ambiente arido e al clima del Medio Oriente; per essere allevato, poi, dovrebbe nutrirsi degli stessi cibi dell’uomo e diventare, così, un suo competitore. Invece, bovini, ovini e caprini si cibano di erbe e fogliame del tutto non adatti all’alimentazione umana: non sono nostri competitori, sono economicamente vantaggiosi in termini di bilancio costi-benefici. Da qui il divieto.
Il libro è una lettura a mio avviso fondamentale. Il capitolo sul latte e l'intolleranza al lattosio è avvincente.
Antonio è da anni vegetariano, io sono una quasi-vegetariana, nel senso che di carne ne mangio, per scelta salutistica ed etica, pochissima. Carne di manzo, coniglio, pollo, cavallo o maiale, beninteso. Ho mangiato insetti (in Messico) e serpenti (Malesia). Carne felina, nemmeno voglio pensarci. Perchè?
Marvin Harris (1927 – 2001), che fu direttore del Dipartimento di Antropologia della Columbia University, ha pubblicato una ventina d'anni fa un interessante libro, Buono da mangiare, dove discute i tabù alimentari. In estrema sintesi, la scelta di ciò che è buono sarebbe fortemente condizionata da fattori economici, religiosi e ambientali. Ciò che determina il "buono" ed il "lecito" è il bilancio costi-benefici nella produzione dell’alimento stesso. La vacca sacra è, per esempio, un efficace spazzino e produce latticini, oltre a fornire la forza che muove gli aratri. E' dunque un animale essenziale per l’economia della zona. Ecco perché non viene mangiata, e perché esistono anche "pensionati" per vacche sacre anziane!
Gli americani ( e gli Inglesi) inorridiscono per il consumo europeo di carne di cavallo. La passione per i Francesi verso le lumache è altrettanto inspiegabile, per loro.
Inoltre, per ogni civiltà, mangiare un pet è tabù: per noi cavalli e conigli non sono pet , per gli Americani sì. Tutti gli Occidentali inorridiscono per la consuetudine cinese al consumo di cani, e sono perplessi anche dal fatto che in Australia canguri e coccodrilli sono serviti a tavola.
Si affiancano a questi tabù i divieti religiosi. Il maiale non è adatto all’ambiente arido e al clima del Medio Oriente; per essere allevato, poi, dovrebbe nutrirsi degli stessi cibi dell’uomo e diventare, così, un suo competitore. Invece, bovini, ovini e caprini si cibano di erbe e fogliame del tutto non adatti all’alimentazione umana: non sono nostri competitori, sono economicamente vantaggiosi in termini di bilancio costi-benefici. Da qui il divieto.
Il libro è una lettura a mio avviso fondamentale. Il capitolo sul latte e l'intolleranza al lattosio è avvincente.
Colonia di Torre Argentina: novità, appelli, link
Il Sovrintendente di Roma, Umberto Broccoli, ha dichiarato:
E' singolare che mentre si fanno sempre piu' leggi in favore e a tutela degli animali, alcune istituzioni e alcuni intellettuali prendano una posizione netta contro il ricovero dei gatti nell'area archeologica di largo Argentina. Una colonia storica quella di largo Argentina: da sempre i gatti ne hanno fatto la loro casa. E da sempre l'amministrazione comunale li ha tutelati: costituendo un ufficio per i diritti e approvando nel 2005 un regolamento che declina le norme comportamentali per la loro tutela". "Spetterà a noi, Sovrintendenza Capitolina, trovare un punto di mediazione tra le esigenze diverse a salvaguardia degli interessi di tutti: tutela delle aree monumentali e tutela delle colonie feline, così come nel luglio 2012 ha trovato una soluzione condivisa per la colonia dei Mercati di Traiano - conclude - In ogni caso con buona pace di tutti gli intellettuali considero importanti i gatti e gli altri animali almeno quanto i Beni culturali.
E ancora:
Spetterà a noi, Sovrintendenza Capitolina, trovare un punto di mediazione tra le esigenze diverse a salvaguardia degli interessi di tutti: tutela delle aree monumentali e tutela delle colonie feline, così come nel luglio 2012 ha trovato una soluzione condivisa per la colonia dei Mercati di Traiano - conclude - In ogni caso con buona pace di tutti gli intellettuali considero importanti i gatti e gli altri animali almeno quanto i Beni culturali.
Speriamo! Intanto grazie ad "Animali e ambiente nel cuore" che mi ha inviato la notizia. grazie a LaMiciaCleo che ieri ha inviato il link per sostenere la causa della colonia di Torre Argentina.
E' singolare che mentre si fanno sempre piu' leggi in favore e a tutela degli animali, alcune istituzioni e alcuni intellettuali prendano una posizione netta contro il ricovero dei gatti nell'area archeologica di largo Argentina. Una colonia storica quella di largo Argentina: da sempre i gatti ne hanno fatto la loro casa. E da sempre l'amministrazione comunale li ha tutelati: costituendo un ufficio per i diritti e approvando nel 2005 un regolamento che declina le norme comportamentali per la loro tutela". "Spetterà a noi, Sovrintendenza Capitolina, trovare un punto di mediazione tra le esigenze diverse a salvaguardia degli interessi di tutti: tutela delle aree monumentali e tutela delle colonie feline, così come nel luglio 2012 ha trovato una soluzione condivisa per la colonia dei Mercati di Traiano - conclude - In ogni caso con buona pace di tutti gli intellettuali considero importanti i gatti e gli altri animali almeno quanto i Beni culturali.
E ancora:
Spetterà a noi, Sovrintendenza Capitolina, trovare un punto di mediazione tra le esigenze diverse a salvaguardia degli interessi di tutti: tutela delle aree monumentali e tutela delle colonie feline, così come nel luglio 2012 ha trovato una soluzione condivisa per la colonia dei Mercati di Traiano - conclude - In ogni caso con buona pace di tutti gli intellettuali considero importanti i gatti e gli altri animali almeno quanto i Beni culturali.
Speriamo! Intanto grazie ad "Animali e ambiente nel cuore" che mi ha inviato la notizia. grazie a LaMiciaCleo che ieri ha inviato il link per sostenere la causa della colonia di Torre Argentina.
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