Da un progetto della Casa Circondariale San Vittore di Milano, con la partecipazione di aziende del settore moda professionalmente ecco il marchio “I Gatti Galeotti” in tessuto con stampa personalizzata. I prodotti sono attualmente distribuiti per la vendita al pubblico nelle Librerie Feltrinelli e nei punti vendita delle Coop: borse, zainetti, astucci, beauty, portafogli, cartelle ...
Belli, vero?
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martedì 29 dicembre 2009
lunedì 28 dicembre 2009
La Bubina
Natale per tutti i gatti
La vigilia siamo andati al gattile dell'ENPA a consegnar un regalo per i gatti del gattile: pappe, pappe, pappe. C'era tanta gente in attesa di adottare - speriamo per la vita - un bel cucciolo.
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lunedì 21 dicembre 2009
Billy Childish
Billy Childish
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domenica 20 dicembre 2009
tracce
venerdì 18 dicembre 2009
La conquista del cestino
mercoledì 16 dicembre 2009
Music for Cats
David Teie, violoncellista della National Symphony Orchestra, è autore con lo psicologo Charles T. Snowden, del progetto Music for Cats: una suite di brani per felini. Ci sono le "kitty ditties" per gattini, le "cats ballads" e le "feline airs". Tra i suoni che le compongono alcuni versi animali, fruscii, fusa.
Qualche assaggio di musica per gatti. Proverò gli effetti su Bonbon e Potti.
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Qualche assaggio di musica per gatti. Proverò gli effetti su Bonbon e Potti.
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martedì 1 dicembre 2009
Si avvicina Natale
domenica 29 novembre 2009
Scale
domenica 22 novembre 2009
Cagliostro (da "Una strega in Paradiso")
Kim Novak è Gil, un'antiquaria di arte primitiva. Gil è in realtà una strega che usa le sue arti magiche e quelle del suo gatto Cagliostro per far innamorare di sé James Stewart):
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Una strega in paradiso (Bell, Book and Candle) è stato diretto da Richard Quine nel 1958.
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Una strega in paradiso (Bell, Book and Candle) è stato diretto da Richard Quine nel 1958.
sabato 21 novembre 2009
Cagliostro
Gea è un fumetto disegnato da Luca Enoch.
Gea ha un gattone nero che si chiama Cagliostro, al quale compare una stella bianca sulla fronte quando compare una connessione tra il nostro piano di esistenza e un altro. Il compito di Cagliostro è condurre Gea sul luogo dove si è verificata l’intrusione.
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Gea ha un gattone nero che si chiama Cagliostro, al quale compare una stella bianca sulla fronte quando compare una connessione tra il nostro piano di esistenza e un altro. Il compito di Cagliostro è condurre Gea sul luogo dove si è verificata l’intrusione.
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domenica 8 novembre 2009
lunedì 2 novembre 2009
venerdì 23 ottobre 2009
La pasta
In questo singolare video ecco dei gatti che si fanno la pasta tra di loro. Bonbon e Potti impastano entrambi, con preferenza per maglioni di pura lana e pile. Mai tra di loro, però: la Potti è una gattaccia inacidita!
domenica 4 ottobre 2009
Tibi terra laevis
Vi ricordate del vecchio Tonto? Beh, ho saputo che se n'è andato nel bosco. Ora dorme sotto un albero nei giardini di Casoncello.
Ho sentito Gabriella stasera. Un abbraccio fortissimo.
Tibi terra laevis, vecchio Tonto.
Ho sentito Gabriella stasera. Un abbraccio fortissimo.
Tibi terra laevis, vecchio Tonto.
lunedì 28 settembre 2009
lunedì 21 settembre 2009
venerdì 18 settembre 2009
Ritratto di gatto
Della serie realizzata da fenu_bulls ai randagi di Modica questo è il ritratto che preferisco:
Un gatto regale!
Un gatto regale!
sabato 12 settembre 2009
Il gatto sulla spalla
Due viaggiatori a piedi con gatto (anzi gattina: incontrata strada facendo) sulla spalla. La storia è su http://www.turnoftheworld.com e la foto è di J. Rey.
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Dal diario di Bonbon (6)
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venerdì 11 settembre 2009
La Potti e la trota
In montagna si va a caccia di topi e si prende il sole sul prato, ma si mangiano anche molte delizie. Le preferite sono le trote pescate da Andrea:
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giovedì 10 settembre 2009
un filo di speranza
Dopo le brutte notizie di ieri, abbiamo riportato la Potti dal dottore per valutare se operare subito (scelta dettata in caso di assoluta certezza della diagnosi) o se invece procedere con un agoaspirato. Abbiamo seguito questa seconda strada e, durante l'aspirazione, il tipo di liquido che riempiva la siringa rendeva evidente che si trattava di qualcos'altro, un'infezione dovuta a una ferita o a una spina. Sul coppino rasato della Potti si vedeva, a conferma dei sospetti, una cicatrice della quale non riusciamo a dare una spiegazione.
Una settimana di antibiotici e di speranza hanno preso il posto dello sconforto di ieri!
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Una settimana di antibiotici e di speranza hanno preso il posto dello sconforto di ieri!
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martedì 8 settembre 2009
una triste mattina
In agosto ci siamo accorti di una massa anomala tra le scapole della nostra bella Potti. Oggi il veterinario ci ha detto che è un sarcoma indotto dalla vaccinazione contro la leucemia felina. Quello che abbiamo letto in rete non è molto confortante. La nostra preoccupazione aumenta di ora in ora. Domani agospirato e poi, dopo l'esito delle analisi, la decisione sul da farsi. Ma la prassi sembra inevitabile: un intervento che richiede un grande taglio dorsale e un elevato rischio di recidiva.
Qualche stralcio di quello che abbiamo trovato:
Il problema del sarcoma felino è sostanzialmente la sede in cui spesso si forma, la regione intrascapolare purtroppo ha delle limitazioni di intervento in direzione ventrale (verso il basso) poichè a pochi centimetri (circa 2 cm) abbiamo il rachide dorsale (colonna vertebrale toracica); ora per eseguire una buona escissione del tumore con bassa probabilità di recidiva in loco bisogna asportare tessuto sano per almeno 2 cm (ultimi studi hanno confermato come anche 2 cm siano sufficienti, rispetto alla regola dei 3 cm classicamente considerata). ora in quella zona non si hanno 2 cm liberi in ogni direzione.
Il sarcoma iniezione-indotto nel gatto
Trattasi di neoplasia dei tessuti molli indotta da pratica medica: l’ inoculazione del vaccino o di altri medicamenti mediante iniezioni sottocutanee nel gatto.
Il tumore è indotto dagli adiuvanti dei vaccini come i sali di alluminio e le emulsioni oleose e le sostanze a lunga durata come il metilprednisolone e le penicilline.
Esame obiettivo: ogni lesione che corrisponde anche ad uno solo dei seguenti criteri deve essere biopsiata:
1- persiste per 3 mesi dopo l’ iniezione,
2- ha diametro maggiore di 2 cm,
3- accresce le sue dimensioni dopo 1 mese dall’ iniezione.
Diagnosi: agobiopsia per esame citologico non sempre diagnostica: trattandosi di tessuto mesenchimale compatto si ottengono campioni ipo cellularizzati, più utile la biopsia incisionale, diagnostica sempre.
Stadiazione clinica: radiografia del torace, le metastasi sono però tardive e possono non rendersi evidenti al momento dell’esame, ma successivamente.
Terapia: chirurgia escissionale aggressiva con ampio margine. Notevoli probabilità di recidiva. Chemioterapia con doxorubicina e ciclofosfamide.
Qualche stralcio di quello che abbiamo trovato:
Il problema del sarcoma felino è sostanzialmente la sede in cui spesso si forma, la regione intrascapolare purtroppo ha delle limitazioni di intervento in direzione ventrale (verso il basso) poichè a pochi centimetri (circa 2 cm) abbiamo il rachide dorsale (colonna vertebrale toracica); ora per eseguire una buona escissione del tumore con bassa probabilità di recidiva in loco bisogna asportare tessuto sano per almeno 2 cm (ultimi studi hanno confermato come anche 2 cm siano sufficienti, rispetto alla regola dei 3 cm classicamente considerata). ora in quella zona non si hanno 2 cm liberi in ogni direzione.
Il sarcoma iniezione-indotto nel gatto
Trattasi di neoplasia dei tessuti molli indotta da pratica medica: l’ inoculazione del vaccino o di altri medicamenti mediante iniezioni sottocutanee nel gatto.
Il tumore è indotto dagli adiuvanti dei vaccini come i sali di alluminio e le emulsioni oleose e le sostanze a lunga durata come il metilprednisolone e le penicilline.
Esame obiettivo: ogni lesione che corrisponde anche ad uno solo dei seguenti criteri deve essere biopsiata:
1- persiste per 3 mesi dopo l’ iniezione,
2- ha diametro maggiore di 2 cm,
3- accresce le sue dimensioni dopo 1 mese dall’ iniezione.
Diagnosi: agobiopsia per esame citologico non sempre diagnostica: trattandosi di tessuto mesenchimale compatto si ottengono campioni ipo cellularizzati, più utile la biopsia incisionale, diagnostica sempre.
Stadiazione clinica: radiografia del torace, le metastasi sono però tardive e possono non rendersi evidenti al momento dell’esame, ma successivamente.
Terapia: chirurgia escissionale aggressiva con ampio margine. Notevoli probabilità di recidiva. Chemioterapia con doxorubicina e ciclofosfamide.
sabato 5 settembre 2009
Amedeo Nazzari, i gatti e le aragoste
Durante l'ozio estivo leggevo sulla Settimana Enigmistica di Amedeo Nazzari che nutriva ad aragoste i gatti randagi. Oggi una breve ricerca in rete mi restituisce un articolo (il coccodrillo, a quanto sembra) di Giovanni Grazzini sul grande attore dove c'è scritto:
... L’aneddotica sui suoi anni ruggenti è infatti molto più scarsa di quanto la sua grande celebrità possa far pensare. Si ricordano i suoi enormi guadagni (mezzo milione a film nel 1938, quando un’automobile costava 12.000 lire), lo scialo che faceva per soccorrere gli amici disoccupati e sfamare ad aragoste i gatti randagi, qualche scorribanda nei night-clubs e nei casinò con le belle di allora: troppo poco per appagare i cronisti pettegoli. Chi lo ha conosciuto bene descrive Nazzari come uscito dai suoi film: scontroso ed esigente ma cuor d’oro, orso ma coraggioso.
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... L’aneddotica sui suoi anni ruggenti è infatti molto più scarsa di quanto la sua grande celebrità possa far pensare. Si ricordano i suoi enormi guadagni (mezzo milione a film nel 1938, quando un’automobile costava 12.000 lire), lo scialo che faceva per soccorrere gli amici disoccupati e sfamare ad aragoste i gatti randagi, qualche scorribanda nei night-clubs e nei casinò con le belle di allora: troppo poco per appagare i cronisti pettegoli. Chi lo ha conosciuto bene descrive Nazzari come uscito dai suoi film: scontroso ed esigente ma cuor d’oro, orso ma coraggioso.
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mercoledì 2 settembre 2009
Il bullo
Comincia la serie delle avventure di Bonbon in montagna. Contese territoriali e caccia ai topi. Osservate le orecchie dei due gatti, e la rotazione della testa di Bonbon:
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sabato 15 agosto 2009
lunedì 10 agosto 2009
Cats
Causa ritardo del volo, in aeroporto mi sono riletta da The Daydreamer by Ian McEwan (L'inventore dei sogni, in italiano) il commovente racconto intitolato The Cat, la storia del vecchio gatto William e del bambino Peter. William è un gatto bianco e nero, con le calzine bianche e la punta della coda bianca. Il suo rivale, the tom of the next door, è tutto nero.
Sarà un caso, ma io ho visto solo gatti neri o bianchi e neri in questa vacanza londinese!
Ecco qualche foto di gatti inglesi, scattate al cimitero di Highgate e in Stapleton Hall Road, dov'era la nostra casa:
La gattina nera si chiama Kiwi.
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Sarà un caso, ma io ho visto solo gatti neri o bianchi e neri in questa vacanza londinese!
Ecco qualche foto di gatti inglesi, scattate al cimitero di Highgate e in Stapleton Hall Road, dov'era la nostra casa:
La gattina nera si chiama Kiwi.
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domenica 2 agosto 2009
Adventurous cat becomes bus regular
Casper è un gattone di 12 anni che tutte le mattine prende il bus n.3 a Plymouth, Devon. Gli autisti lo conoscono bene: fa la coda con gli altri passeggeri, sale sull'autobus e non crea nessun problema ai viaggiatori. Susan Finden, proprietaria del felino, lo ha chiamato Casper come il fantasma proprio perché aveva l'abitudine di sparire. Lo ha definito "uno spirito libero".
Il conducente del n.3 Rob Stonehouse, intervistato dal Daily Telegraph, ha dichirato che il gatto viaggiatore "Qualche volta si struscia fra le gambe dei passeggeri, ma non ha mai causato problemi".
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Il conducente del n.3 Rob Stonehouse, intervistato dal Daily Telegraph, ha dichirato che il gatto viaggiatore "Qualche volta si struscia fra le gambe dei passeggeri, ma non ha mai causato problemi".
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uomini che odiano le donne (e i gatti)
* non leggere se non hai ancora letto il libro *
Non era adorabile quel gatto marezzato che faceva compagnia a Mikael Kalle Blomkvist? Ma più o meno a pagina 465 ho avuto una sensazione di profondo disagio.
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Non era adorabile quel gatto marezzato che faceva compagnia a Mikael Kalle Blomkvist? Ma più o meno a pagina 465 ho avuto una sensazione di profondo disagio.
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giovedì 30 luglio 2009
CA(R)T
Di ritorno dalla Biennale di Venezia (e da tutte le mostre di arte moderna che ci è stato possibile vedere in tre giorni) ecco qualche foto di gatti veneziani.
Il gatto del padiglione tedesco ai Giardini, che troneggiava come un gatto del Cheshire sull'infinita cucina di legno presentata da Liam Gillick, dovrebbe essere un gatto parlante.
Gillick has transferred his own daily working environment – his kitchen used as an improvised studio – to the German Pavilion. Sitting for months in his kitchen with his son’s cat he considered the question “Who speaks? To whom and with what authority?” while the cat tried to disrupt his work.
...
For the final work Gillick – with his studio team in Berlin led by Thomas Huesmann – has created an animatronic cat that sits on top of one of the kitchen cabinets. The cat fights against the echo in the building and tells us a circular story of misrepresentation, misunderstanding and desire.
With this in mind the pavilion becomes a site for a self-conscious circling story that never ends. The cat is in the kitchen, the children are in the kitchen.
“I don’t like it,” the boy will say.
“I don’t like it,” the girl will say.
“I don’t like you,” the cat will think.
Il lavoro di Gillick non è stato esattamente tra le cose che ci sono piaciute di più della Biennale. Uno dei nostri preferiti è stato il cinese Chun Yun all'Arsenale, con la sua Constellation n.3, una meraviglia di led - purtroppo poco apprezzabili nella foto - di elettrodomestici in stand-by:
Altri gatti veneziani: quello ritratto in un negozio di souvenir e quello che miagolava su un muretto del campiello dove sono apparecchiati i tavoli dell'Ostaria Do Farai.
Altri gatti che non abbiamo fotografato regnavano nel giardino di Palazzo Zenobio: un tigrato rosso ed una pantera nera.
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Il gatto del padiglione tedesco ai Giardini, che troneggiava come un gatto del Cheshire sull'infinita cucina di legno presentata da Liam Gillick, dovrebbe essere un gatto parlante.
Gillick has transferred his own daily working environment – his kitchen used as an improvised studio – to the German Pavilion. Sitting for months in his kitchen with his son’s cat he considered the question “Who speaks? To whom and with what authority?” while the cat tried to disrupt his work.
...
For the final work Gillick – with his studio team in Berlin led by Thomas Huesmann – has created an animatronic cat that sits on top of one of the kitchen cabinets. The cat fights against the echo in the building and tells us a circular story of misrepresentation, misunderstanding and desire.
With this in mind the pavilion becomes a site for a self-conscious circling story that never ends. The cat is in the kitchen, the children are in the kitchen.
“I don’t like it,” the boy will say.
“I don’t like it,” the girl will say.
“I don’t like you,” the cat will think.
Il lavoro di Gillick non è stato esattamente tra le cose che ci sono piaciute di più della Biennale. Uno dei nostri preferiti è stato il cinese Chun Yun all'Arsenale, con la sua Constellation n.3, una meraviglia di led - purtroppo poco apprezzabili nella foto - di elettrodomestici in stand-by:
Altri gatti veneziani: quello ritratto in un negozio di souvenir e quello che miagolava su un muretto del campiello dove sono apparecchiati i tavoli dell'Ostaria Do Farai.
Altri gatti che non abbiamo fotografato regnavano nel giardino di Palazzo Zenobio: un tigrato rosso ed una pantera nera.
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domenica 26 luglio 2009
RONDE ANTIABBANDONO
copio da PRONTOFIDO:
Da sabato 25 luglio se vedete un animale abbandonato in autostrada inviate immediatamente un sms al 334 1051030 fornendo tutte le informazioni necessarie: l'autostrada, il km e la direzione di marcia. I messaggi saranno inoltrati subito alle ronde antiabbandono che provvederanno ad intervenire per il recupero. Maggiori dettagli saranno inviati dagli automobilisti più facile sarà intervenire e salvare gli animali!
Dal sito ENPA invece le regole da seguire se si trova un animale in un luogo che non sia l'autostrada:
a) Cercare di trattenere il cane per impedirne l’allontanamento e contattare il Comando di Polizia Municipale (o il Comando dei Carabinieri, qualora non fossero reperibili i vigili) del Comune in cui l’animale è stato trovato. Le Forze dell’Ordine hanno l’obbligo di richiedere l’intervento del servizio d’accalappiamento il quale, a sua volta, deve essere reperibile 24 ore su 24 anche nei giorni festivi e, per contratto, deve recarsi sul posto e recuperare l’animale entro 20 minuti dalla chiamata. Il cane accalappiato viene consegnato al canile sanitario competente per territorio, dove è probabile che il legittimo proprietario si rechi a cercarlo, in caso di animale smarrito. Chiedere in ogni caso di quale canile si tratta.
b) Preoccuparsi in ogni caso della sorte del cane, telefonando dopo qualche giorno al canile competente per avere sue notizie, se è stato riscattato o se si trova ancora lì.
L'elenco delle sedi ENPA italiane è all'home page del loro sito: clicca sull'ultimo link, sedi.
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Da sabato 25 luglio se vedete un animale abbandonato in autostrada inviate immediatamente un sms al 334 1051030 fornendo tutte le informazioni necessarie: l'autostrada, il km e la direzione di marcia. I messaggi saranno inoltrati subito alle ronde antiabbandono che provvederanno ad intervenire per il recupero. Maggiori dettagli saranno inviati dagli automobilisti più facile sarà intervenire e salvare gli animali!
Dal sito ENPA invece le regole da seguire se si trova un animale in un luogo che non sia l'autostrada:
a) Cercare di trattenere il cane per impedirne l’allontanamento e contattare il Comando di Polizia Municipale (o il Comando dei Carabinieri, qualora non fossero reperibili i vigili) del Comune in cui l’animale è stato trovato. Le Forze dell’Ordine hanno l’obbligo di richiedere l’intervento del servizio d’accalappiamento il quale, a sua volta, deve essere reperibile 24 ore su 24 anche nei giorni festivi e, per contratto, deve recarsi sul posto e recuperare l’animale entro 20 minuti dalla chiamata. Il cane accalappiato viene consegnato al canile sanitario competente per territorio, dove è probabile che il legittimo proprietario si rechi a cercarlo, in caso di animale smarrito. Chiedere in ogni caso di quale canile si tratta.
b) Preoccuparsi in ogni caso della sorte del cane, telefonando dopo qualche giorno al canile competente per avere sue notizie, se è stato riscattato o se si trova ancora lì.
L'elenco delle sedi ENPA italiane è all'home page del loro sito: clicca sull'ultimo link, sedi.
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giovedì 23 luglio 2009
Bubino's memorial
E' un anno che il nostro Bubino, il nostro gattone goffo, se n'è andato nel bosco. Nessuno mi sveglia più con quelle fusa insistenti da gatto affamato, con quella sfacciataggine che gli faceva risalire il letto fino al cuscino. Niente più pappa in ciotola separata e niente più sorveglianza speciale per l'ingordo che finiva sempre per primo per avventarsi poi a spodestare le ciotole della vecchia Patata e del lento Bonbon:
martedì 21 luglio 2009
Dewey
In Dewey: The Small-Town Library Cat Who Touched the World (Io e Dewey nell'edizione italiana), la bibliotecaria di Spencer (Iowa) Vicki Myron racconta la storia di un micetto infilato nella cassetta delle lettere della biblioteca in una gelida notte d'inverno. Lo chiama Dewey perchè, com'è noto, il "Dewey Decimal System of Classification" è il sistema di catalogazione usato dalla maggior parte delle Biblioteche nel mondo. Il gattino diventa la mascotte della biblioteca ed il beniamino dell’intera città.
E' un po' che ho letto questo commovente libro e non so come non ne abbia ancora parlato qui. Ma ho appena finito Il dilemma dell'onnivoro di Michael Pollan e la descrizione della crisi economica dell'Iowa in seguito alla rivoluzione agricola dell'amministrazione Nixon mi ha fatto ricordare la storia di Spencer e del suo gatto.
Il gatto Dewey è su facebook.
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E' un po' che ho letto questo commovente libro e non so come non ne abbia ancora parlato qui. Ma ho appena finito Il dilemma dell'onnivoro di Michael Pollan e la descrizione della crisi economica dell'Iowa in seguito alla rivoluzione agricola dell'amministrazione Nixon mi ha fatto ricordare la storia di Spencer e del suo gatto.
Il gatto Dewey è su facebook.
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domenica 12 luglio 2009
Una settimana faticosa
... quella di Bonbon:
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J'veux pas oublier mon chat
Un libro che devo cercare:
Io non me lo ricordo il nome del mio primo gatto. Ma credo di avere una foto, da qualche parte.
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Io non me lo ricordo il nome del mio primo gatto. Ma credo di avere una foto, da qualche parte.
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venerdì 10 luglio 2009
Jacko
Tutti in famiglia abbiamo amato Michael Jackson. Nel video di Remember the time c'erano parecchi gatti. Ed anche in quello - strepitoso - di Billie Jean.
I video di Jacko non si possono scaricare nè si può fare l'embedding. Allora abbiamo fatto un collage dei gatti di Billie Jean:
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I video di Jacko non si possono scaricare nè si può fare l'embedding. Allora abbiamo fatto un collage dei gatti di Billie Jean:
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giovedì 9 luglio 2009
Gatti rossi
C'è un mondo a parte nell'universo felino, quello dei gatti rossi:
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mercoledì 8 luglio 2009
Ancora film: un altro gatto senza nome
Dopo un mortale incidente occorso ad un cavallo durante le riprese di Jesse James (un film del 1939 con Tyrone Power) vennero fissate rigide regole per garantire gli animali che lavorano nell'industria cinematografica e televisiva.
Esisteva anche, fino al 1986 quando il premio fu cancellato per mancanza di fondi, il PATSY (Picture Animal Top Star of the Year) Awards, l'equivalente degli Oscar per gli animali. Il premio, destinato agli animali che recitavano al cinema o in TV, fu istituito dall'Hollywood's office of the American Humane Association ed assegnato dal 1951 al 1986.
Quattro le categorie: cani, cavalli, animali selvatici e un quarto gruppo che riuniva corvi, capre, gatti e così via. Il primo PATSY fu assegnato al mulo Francis per il celeberrimo film Francis il mulo parlante del 1951. Un altro pluripremiato è stato il tabby rosso di Colazione da Tiffany, definito dalla Hepburn poor slob without a name (*). Il gattone si chiamava, in realtà, Orangey.
(*) un povero pigrone senza nome
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Esisteva anche, fino al 1986 quando il premio fu cancellato per mancanza di fondi, il PATSY (Picture Animal Top Star of the Year) Awards, l'equivalente degli Oscar per gli animali. Il premio, destinato agli animali che recitavano al cinema o in TV, fu istituito dall'Hollywood's office of the American Humane Association ed assegnato dal 1951 al 1986.
Quattro le categorie: cani, cavalli, animali selvatici e un quarto gruppo che riuniva corvi, capre, gatti e così via. Il primo PATSY fu assegnato al mulo Francis per il celeberrimo film Francis il mulo parlante del 1951. Un altro pluripremiato è stato il tabby rosso di Colazione da Tiffany, definito dalla Hepburn poor slob without a name (*). Il gattone si chiamava, in realtà, Orangey.
(*) un povero pigrone senza nome
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lunedì 6 luglio 2009
Coraline e il gatto senza nome
Ieri sera finalmente abbiamo visto Coraline, dal libro di Neil Gaiman.
Animazione bellissima di Henry Selick (stop motion filmata in 3D stereoscopico), personaggi costruiti a mano, uno stile strepitoso.
Non raccontiamo molto della trama per non togliere la sorpresa e ci limitiamo al personaggio del Gatto Nero, che vedete nella foto qui sotto (Credit: ©2008 LAIKA, Inc.). E' un gatto senza nome, ma è lui stesso a dire che non ne ha bisogno.
Sa parlare, sì, ma solo nell'"Altro mondo", ed è l'unico che lì non ha un suo doppio. Un gatto che aiuterà Coraline e che dichiara di non sopportare i topi. Non ha l'aspetto di un micetto paffuto, ma piuttosto quello di un randagio magro. E se all'inizio pare inquietante, lui e quello strano Wybie al quale si accompagna, alla fine si rivelerà un prezioso amico per Coraline.
Cercando in rete qualche immagine del Gatto Senza Nome, scopriamo che in inglese ci sono due aggettivi per indicare i gatti senza padrone:
Feral - A feral cat is an unowned and untamed domestic cat. Feral cats are born in the wild or may be abandoned or lost pets that have reverted to a wild. They should not be confused with the wildcat which are a separate species from the domestic cat.
Stray -A stray cat (or alley cat), though unowned, still exhibits temperament similar to that of a pet. Strictly defined, feral cats live without direct human contact, although in popular usage, these terms are sometimes used interchangeably.
Wybie definisce "feral" il Gatto Senza Nome. Ed ecco il trailer del film:
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Animazione bellissima di Henry Selick (stop motion filmata in 3D stereoscopico), personaggi costruiti a mano, uno stile strepitoso.
Non raccontiamo molto della trama per non togliere la sorpresa e ci limitiamo al personaggio del Gatto Nero, che vedete nella foto qui sotto (Credit: ©2008 LAIKA, Inc.). E' un gatto senza nome, ma è lui stesso a dire che non ne ha bisogno.
Sa parlare, sì, ma solo nell'"Altro mondo", ed è l'unico che lì non ha un suo doppio. Un gatto che aiuterà Coraline e che dichiara di non sopportare i topi. Non ha l'aspetto di un micetto paffuto, ma piuttosto quello di un randagio magro. E se all'inizio pare inquietante, lui e quello strano Wybie al quale si accompagna, alla fine si rivelerà un prezioso amico per Coraline.
Cercando in rete qualche immagine del Gatto Senza Nome, scopriamo che in inglese ci sono due aggettivi per indicare i gatti senza padrone:
Feral - A feral cat is an unowned and untamed domestic cat. Feral cats are born in the wild or may be abandoned or lost pets that have reverted to a wild. They should not be confused with the wildcat which are a separate species from the domestic cat.
Stray -A stray cat (or alley cat), though unowned, still exhibits temperament similar to that of a pet. Strictly defined, feral cats live without direct human contact, although in popular usage, these terms are sometimes used interchangeably.
Wybie definisce "feral" il Gatto Senza Nome. Ed ecco il trailer del film:
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venerdì 3 luglio 2009
TANGO!
Una signora inglese perde Tango, il suo gatto, e dopo qualche ora lo vede in TV!
Ecco la sua storia riportata dal daily mail:
Tango had been missing for some hours, having made his way from Mrs Ellery's home to the Treviglas Community College in Newquay, Cornwall, where she works as a dinner lady and where her children Josh, 16, and Katie, 15, are pupils.
Just after 10pm last Thursday, 39-year- old Mrs Ellery was settling down in front of the TV and wondering about Tango's whereabouts.
She said: 'My friend phoned me to say, "Have you seen your cat on the telly?" And there he was.
'It's lovely - he's a mischievous cat anyway and because we live so close to the school he's often in the school grounds.'
Tango, who returned to his owner that night, has since become something of a celebrity. Mrs Ellery said: 'I've even been asked for his paw-tograph.'
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Ecco la sua storia riportata dal daily mail:
Tango had been missing for some hours, having made his way from Mrs Ellery's home to the Treviglas Community College in Newquay, Cornwall, where she works as a dinner lady and where her children Josh, 16, and Katie, 15, are pupils.
Just after 10pm last Thursday, 39-year- old Mrs Ellery was settling down in front of the TV and wondering about Tango's whereabouts.
She said: 'My friend phoned me to say, "Have you seen your cat on the telly?" And there he was.
'It's lovely - he's a mischievous cat anyway and because we live so close to the school he's often in the school grounds.'
Tango, who returned to his owner that night, has since become something of a celebrity. Mrs Ellery said: 'I've even been asked for his paw-tograph.'
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giovedì 2 luglio 2009
Il gatto dell’Anticrimine
Amo Fred Vargas e i gatti delle sue storie:
Il gatto si spostava all'interno dell'Anticrimine da un punto sicuro all'altro, da un ginocchio all'altro, dalla scrivania di un brigadiere alla sedia di un tenente, come si attraversa un torrente saltando sulle pietre, senza bagnarsi i piedi. Aveva esordito nella vita, grosso come una mano, seguendo Camille per strada, aveva continuato sotto la protezione di Adrien Danglard, che era stato costretto a sistemarlo all'Anticrimine. Perché il gatto era incapace di cavarsela da solo, totalmente privo di quell'autonomia un po' sprezzante che costituisce la nobiltà del felino. E benché maschio non castrato, era l'incarnazione stessa della dipendenza e del sonno permanente. Palla, cosí l'aveva chiamato Danglard quando l'aveva preso con sé, era agli antipodi dell'animale totem di una squadra di poliziotti. Gestivano a turno quella massa di peli, di mollezza e di paura che esigeva di essere accompagnata da qualcuno per andare a mangiare, bere o pisciare. E aveva addirittura delle preferenze, in cima alle quali c'era nettamente Retancourt. Palla passava gran parte della giornata a due passi dalla sua scrivania, sdraiato sul coperchio tiepido di una delle fotocopiatrici, che non si poteva piú utilizzare per non infliggere alla bestia uno choc mortale. In assenza della donna che amava, Palla rifluiva verso Danglard, poi, in ordine variabile, verso Justin, Froissy e, curiosamente, Noël. … Danglard si reputava fortunato quando il gatto accettava di percorrere da solo i venti metri che lo separavano dalla ciotola. Una volta su tre dichiarava forfait e crollava sdraiato sulla schiena, sicché si doveva trasportarlo fino ai luoghi di alimentazione e defecazione, nella stanza del distributore di bibite. Quel giovedí Danglard teneva sotto il braccio Palla, come uno straccio pendulo, quando chiamò Brézillon, che cercava Adamsberg. … Danglard bevve due sorsi di bianco e fece un cenno negativo al gatto. Era evidente che Palla aveva un'indole alcolica, da tenere d'occhio. Le sue uniche pulsioni di spostamento autonomo avevano lo scopo di cercare i nascondigli personali di Danglard. Recentemente aveva scoperto quello sotto la caldaia, in cantina. Il che dimostrava che Palla non era per niente quell'imbecille che tutti credevano, e aveva un fiuto eccezionale. Ma Danglard non poteva informare nessuno di quel genere di prodezza.
(Da Nei boschi eterni, Einaudi Editore)
Il gatto Palla ricompare ne Un luogo incerto, spalmato sulla fotocopiatrice. Conoscerà il puzzolente Cupido. E la gatta di Lucio partorirà a fatica dei gattini: sarà Adamsberg, il nostro eroe, a far nascere Charme, una gattina che segna il punto di svolta nell’inchiesta del Commissario.
391 pagine, finito in due giorni.
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Il gatto si spostava all'interno dell'Anticrimine da un punto sicuro all'altro, da un ginocchio all'altro, dalla scrivania di un brigadiere alla sedia di un tenente, come si attraversa un torrente saltando sulle pietre, senza bagnarsi i piedi. Aveva esordito nella vita, grosso come una mano, seguendo Camille per strada, aveva continuato sotto la protezione di Adrien Danglard, che era stato costretto a sistemarlo all'Anticrimine. Perché il gatto era incapace di cavarsela da solo, totalmente privo di quell'autonomia un po' sprezzante che costituisce la nobiltà del felino. E benché maschio non castrato, era l'incarnazione stessa della dipendenza e del sonno permanente. Palla, cosí l'aveva chiamato Danglard quando l'aveva preso con sé, era agli antipodi dell'animale totem di una squadra di poliziotti. Gestivano a turno quella massa di peli, di mollezza e di paura che esigeva di essere accompagnata da qualcuno per andare a mangiare, bere o pisciare. E aveva addirittura delle preferenze, in cima alle quali c'era nettamente Retancourt. Palla passava gran parte della giornata a due passi dalla sua scrivania, sdraiato sul coperchio tiepido di una delle fotocopiatrici, che non si poteva piú utilizzare per non infliggere alla bestia uno choc mortale. In assenza della donna che amava, Palla rifluiva verso Danglard, poi, in ordine variabile, verso Justin, Froissy e, curiosamente, Noël. … Danglard si reputava fortunato quando il gatto accettava di percorrere da solo i venti metri che lo separavano dalla ciotola. Una volta su tre dichiarava forfait e crollava sdraiato sulla schiena, sicché si doveva trasportarlo fino ai luoghi di alimentazione e defecazione, nella stanza del distributore di bibite. Quel giovedí Danglard teneva sotto il braccio Palla, come uno straccio pendulo, quando chiamò Brézillon, che cercava Adamsberg. … Danglard bevve due sorsi di bianco e fece un cenno negativo al gatto. Era evidente che Palla aveva un'indole alcolica, da tenere d'occhio. Le sue uniche pulsioni di spostamento autonomo avevano lo scopo di cercare i nascondigli personali di Danglard. Recentemente aveva scoperto quello sotto la caldaia, in cantina. Il che dimostrava che Palla non era per niente quell'imbecille che tutti credevano, e aveva un fiuto eccezionale. Ma Danglard non poteva informare nessuno di quel genere di prodezza.
(Da Nei boschi eterni, Einaudi Editore)
Il gatto Palla ricompare ne Un luogo incerto, spalmato sulla fotocopiatrice. Conoscerà il puzzolente Cupido. E la gatta di Lucio partorirà a fatica dei gattini: sarà Adamsberg, il nostro eroe, a far nascere Charme, una gattina che segna il punto di svolta nell’inchiesta del Commissario.
391 pagine, finito in due giorni.
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mercoledì 1 luglio 2009
Bon-bon e il kéfir
Bon-bon non ama il latte ma adora lo yogourt.
Ieri ho provato a dargli il kéfir preparato da me: lo ha leccato golosamente!
Il kéfir si ottiene dalla fermentazione del latte al quale si aggiungono i granuli di un polisaccaride chiamato kefiran (fatto di colonie di batteri e lieviti in associazione simbiotica).
Si tratta -dice Wikipedia - di una fermentazione prevalentemente lattica, ma in parte anche alcolica (cioè i lieviti trasformano lo zucchero - il lattosio - in alcool e in anidride carbonica).
Una mia collega mi ha regalato i granuli che ho aggiunto al latte freddo. Ho lasciato fermentare per 48 ore mescolando di tanto in tanto. Ho filtrato da un colino e recuperato i granuli, pronti per un'altra produzione. Il kéfir ha un gusto piuttosto acido. L'ho provato con la marmellata di prugne Regina Claudia, ma devo sperimentarlo con aglio e menta, come uno tzàziki.
Invece Bon-bon l'ha apprezzato nature.
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Ieri ho provato a dargli il kéfir preparato da me: lo ha leccato golosamente!
Il kéfir si ottiene dalla fermentazione del latte al quale si aggiungono i granuli di un polisaccaride chiamato kefiran (fatto di colonie di batteri e lieviti in associazione simbiotica).
Si tratta -dice Wikipedia - di una fermentazione prevalentemente lattica, ma in parte anche alcolica (cioè i lieviti trasformano lo zucchero - il lattosio - in alcool e in anidride carbonica).
Una mia collega mi ha regalato i granuli che ho aggiunto al latte freddo. Ho lasciato fermentare per 48 ore mescolando di tanto in tanto. Ho filtrato da un colino e recuperato i granuli, pronti per un'altra produzione. Il kéfir ha un gusto piuttosto acido. L'ho provato con la marmellata di prugne Regina Claudia, ma devo sperimentarlo con aglio e menta, come uno tzàziki.
Invece Bon-bon l'ha apprezzato nature.
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giovedì 25 giugno 2009
Coraline
Non vedo l'ora di andare a vedere questo film!
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mercoledì 24 giugno 2009
Lasciami entrare
Ho appena finito Lasciami entrare dello scrittore svedese John Ajvide Lindqvist. Una bella e cupa storia gotica permeata di solitudine e di sangue. I protagonisti sono Oskar, un adolescente tormentato dai bulli della scuola ed Eli, una creatura notturna.
Ad un certo punto della storia, i gatti di Ghosta - un sbroccato che vive con decine di felini - attaccano un vampiro. Ho letto poi che si tratta di una licenza vampirica: l'odio dei gatti per i vampiri sarebbe solo un'invenzione dell'autore del libro.
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Ad un certo punto della storia, i gatti di Ghosta - un sbroccato che vive con decine di felini - attaccano un vampiro. Ho letto poi che si tratta di una licenza vampirica: l'odio dei gatti per i vampiri sarebbe solo un'invenzione dell'autore del libro.
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martedì 23 giugno 2009
I gattini di Pete
L'altra settimana sono stata a Idrorock e hanno suonato anche i Babyshambles. Nella playlist c'era Delivery, quella del video con il gattino:
Dei gatti di Doherty s'è detto di tutto. Sperando sia solo cattiva pubblicità.
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Dei gatti di Doherty s'è detto di tutto. Sperando sia solo cattiva pubblicità.
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domenica 14 giugno 2009
MONZA: EMERGENZA TOTALE ALL'ASILO DEI CUCCIOLI
Ricevo dall'ENPA di Monza:
... i piccoli orfanelli che da aprile ad oggi hanno bussato più o meno incessantemente alla porta rossa del nostro Gattile hanno riempito le case dei preziosi volontari che collaborano attivamente nell’ambito del Progetto “Asilo dei Cuccioli”. Così per i nuovi arrivi si sono aperti i box dei nostri ricoveri di via Buonarroti 52.
In poco tempo abbiamo raggiunto un vero e proprio boom di ingressi... Pensate che dal primo arrivo di aprile 2009 ad oggi abbiamo accolto circa 90 gattini.
Di loro, ancora 50 micetti sono ospitati a casa dei Volontari, alcuni già pronti per l’adozione, altri ancora in fase di svezzamento. Purtroppo abbiamo esaurito la disponibilità dei Volontari e abbiamo dovuto allestire una piccola Nursery nella nostra infermeria dove in questo momento stiamo ospitando 10 cuccioli.
Ci auguriamo che questi gattini restino in reparto il meno possibile e vengano presto adottati o smistati appena possibile a casa dei Volontari. Sappiamo quanto sia rischioso l’inserimento anche di un solo nuovo gattino dove ce ne sono già molti, in quanto potrebbe essere portatore in incubazione di gravi forme virali come la gastroenterite o la polmonite, la cui rapida diffusione può condurre i gattini ad ammalarsi seriamente e molto spesso a non avere scampo, viste le loro basse difese immunitarie. Spesso infatti gli orfanelli stanno realmente pochi giorni con la mamma, tempo non sufficiente per costruire delle buone difese immunitarie, e sono ancora troppo piccoli per poter essere protetti dalle vaccinazioni, che per i cuccioli sono di fondamentale importanza, ma che possono essere fatte solo a due mesi di età.
Nonostante la bella stagione sia ormai arrivata, continuiamo fortunatamente a registrare un buon numero di adozioni. Sabato 30 maggio abbiamo affidato ben 12 gattini a delle brave famiglie adottive! Purtroppo però, per ogni gattino affidato, registriamo almeno quattro nuovi ingressi, e più si va verso il mese di agosto più assisteremo alla naturale diminuzione delle adozioni….ed è questo che più ci preoccupa in questo momento: il sovraffollamento.
Per info su come aderire al Progetto “Asilo dei Cuccioli” mandate una mail a anna.alberti@enpamonza.it e paola.perego@enpamonza.it (entrambi gli indirizzi).
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... i piccoli orfanelli che da aprile ad oggi hanno bussato più o meno incessantemente alla porta rossa del nostro Gattile hanno riempito le case dei preziosi volontari che collaborano attivamente nell’ambito del Progetto “Asilo dei Cuccioli”. Così per i nuovi arrivi si sono aperti i box dei nostri ricoveri di via Buonarroti 52.
In poco tempo abbiamo raggiunto un vero e proprio boom di ingressi... Pensate che dal primo arrivo di aprile 2009 ad oggi abbiamo accolto circa 90 gattini.
Di loro, ancora 50 micetti sono ospitati a casa dei Volontari, alcuni già pronti per l’adozione, altri ancora in fase di svezzamento. Purtroppo abbiamo esaurito la disponibilità dei Volontari e abbiamo dovuto allestire una piccola Nursery nella nostra infermeria dove in questo momento stiamo ospitando 10 cuccioli.
Ci auguriamo che questi gattini restino in reparto il meno possibile e vengano presto adottati o smistati appena possibile a casa dei Volontari. Sappiamo quanto sia rischioso l’inserimento anche di un solo nuovo gattino dove ce ne sono già molti, in quanto potrebbe essere portatore in incubazione di gravi forme virali come la gastroenterite o la polmonite, la cui rapida diffusione può condurre i gattini ad ammalarsi seriamente e molto spesso a non avere scampo, viste le loro basse difese immunitarie. Spesso infatti gli orfanelli stanno realmente pochi giorni con la mamma, tempo non sufficiente per costruire delle buone difese immunitarie, e sono ancora troppo piccoli per poter essere protetti dalle vaccinazioni, che per i cuccioli sono di fondamentale importanza, ma che possono essere fatte solo a due mesi di età.
Nonostante la bella stagione sia ormai arrivata, continuiamo fortunatamente a registrare un buon numero di adozioni. Sabato 30 maggio abbiamo affidato ben 12 gattini a delle brave famiglie adottive! Purtroppo però, per ogni gattino affidato, registriamo almeno quattro nuovi ingressi, e più si va verso il mese di agosto più assisteremo alla naturale diminuzione delle adozioni….ed è questo che più ci preoccupa in questo momento: il sovraffollamento.
Per info su come aderire al Progetto “Asilo dei Cuccioli” mandate una mail a anna.alberti@enpamonza.it e paola.perego@enpamonza.it (entrambi gli indirizzi).
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giovedì 11 giugno 2009
Zoo Station
venerdì 5 giugno 2009
GATTI CHE CADONO - 2
Avevamo parlato di gatti che cadono. Il problema della rotazione dei gatti durante il volo è stato a lungo dibattuto.
Ne riassumo qui i risultati. Ci vuole un po' di fisica, ma se non si ha dimestichezza con questa materia si può tranquillamente considerare gli esempi del pattinatore e del tuffatore per comprendere almeno a grandi linee cosa succede.
Dovremmo spendere prima due parole sul momento angolare che è una caratteristica importante del moto quando ci sono di mezzo le rotazioni. Parleremo anche di momento d’inerzia, una grandezza che tiene conto di come è distribuita la massa del corpo attorno all'asse di rotazione e che dà una misura dell'inerzia del corpo rispetto alle variazioni del suo stato di moto rotatorio. Il momento angolare è uguale al prodotto del momento d'inerzia I per la velocità angolare ω. Per un sistema isolato, cioè non soggetto a forze esterne, si conserva la somma di tutti momenti angolari.
Sappiamo che quando un pattinatore allarga le braccia, la sua velocità angolare di rotazione diminuisce, mentre se le chiude la velocità aumenta. Questo accade perché il momento d'inerzia di un corpo dipende dalla sua massa e da come essa è distribuita: se la massa è più distante dall'asse di rotazione – braccia aperte - il momento d'inerzia aumenta, mentre quando le avvicina al corpo diminuisce. Abbiamo detto che il momento angolare è uguale al prodotto del momento d'inerzia I per la velocità angolare ω e che deve rimanere costante: quando il pattinatore allarga le braccia il suo momento d'inerzia aumenta e affinché il momento angolare sia costante, occorre che la velocità angolare diminuisca. Viceversa, quando avvicina le braccia, il suo momento d'inerzia diminuisce e perché il momento angolare sia costante la velocità angolare deve aumentare.
Ora torniamo ai gatti che cadono. Su di essi non agisce nessuna forza se non quella di gravità. Se la velocità angolare iniziale del gatto fosse zero, non potrebbe ruotare. Ma il gatto deve acquisire una rotazione quando cade. Nel caso si lanci, fa come i tuffatori (vedi più avanti), per esempio trattenendosi con una zampa un po’ più a lungo, mentre se viene lanciato potrebbe dare una zampettata proprio mentre viene lanciato. Avrà quindi una per quanto minima velocità angolare, che poi gestirà allungando o ritraendo le zampe e la coda.
Quando il tuffatore si lancia, si dà una spinta iniziale acquisendo così un certo momento angolare: in parole povere, ruota, e continuerebbe a ruotare nello stesso modo se non facesse quei piccoli movimenti – come stirarsi o rannicchiarsi – che gli permettono di variare l’assetto.
Il gatto fa esattamente nello stesso modo: si raggomitola o si stira distribuendo diversamente la sua massa corporea intorno all’asse di rotazione e quindi variando il “momento d’inerzia”.
Dopo la spinta iniziale, il momento angolare non può cambiare durante la caduta. Se però cambia il suo momento d’inerzia (che il gatto realizza come si è detto variando la distribuzione della massa, cioè allontanando o avvicinando le zampe o la coda) deve cambiare la
velocità con la quale ruota. Per esempio avvicina le zampe anteriori al corpo e dunque la velocità di rotazione della parte superiore del corpo aumenta. Questo provoca variazioni di assetto e gli consente, alla fine, di atterrare sulle zampe.
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Ne riassumo qui i risultati. Ci vuole un po' di fisica, ma se non si ha dimestichezza con questa materia si può tranquillamente considerare gli esempi del pattinatore e del tuffatore per comprendere almeno a grandi linee cosa succede.
Dovremmo spendere prima due parole sul momento angolare che è una caratteristica importante del moto quando ci sono di mezzo le rotazioni. Parleremo anche di momento d’inerzia, una grandezza che tiene conto di come è distribuita la massa del corpo attorno all'asse di rotazione e che dà una misura dell'inerzia del corpo rispetto alle variazioni del suo stato di moto rotatorio. Il momento angolare è uguale al prodotto del momento d'inerzia I per la velocità angolare ω. Per un sistema isolato, cioè non soggetto a forze esterne, si conserva la somma di tutti momenti angolari.
Sappiamo che quando un pattinatore allarga le braccia, la sua velocità angolare di rotazione diminuisce, mentre se le chiude la velocità aumenta. Questo accade perché il momento d'inerzia di un corpo dipende dalla sua massa e da come essa è distribuita: se la massa è più distante dall'asse di rotazione – braccia aperte - il momento d'inerzia aumenta, mentre quando le avvicina al corpo diminuisce. Abbiamo detto che il momento angolare è uguale al prodotto del momento d'inerzia I per la velocità angolare ω e che deve rimanere costante: quando il pattinatore allarga le braccia il suo momento d'inerzia aumenta e affinché il momento angolare sia costante, occorre che la velocità angolare diminuisca. Viceversa, quando avvicina le braccia, il suo momento d'inerzia diminuisce e perché il momento angolare sia costante la velocità angolare deve aumentare.
Ora torniamo ai gatti che cadono. Su di essi non agisce nessuna forza se non quella di gravità. Se la velocità angolare iniziale del gatto fosse zero, non potrebbe ruotare. Ma il gatto deve acquisire una rotazione quando cade. Nel caso si lanci, fa come i tuffatori (vedi più avanti), per esempio trattenendosi con una zampa un po’ più a lungo, mentre se viene lanciato potrebbe dare una zampettata proprio mentre viene lanciato. Avrà quindi una per quanto minima velocità angolare, che poi gestirà allungando o ritraendo le zampe e la coda.
Quando il tuffatore si lancia, si dà una spinta iniziale acquisendo così un certo momento angolare: in parole povere, ruota, e continuerebbe a ruotare nello stesso modo se non facesse quei piccoli movimenti – come stirarsi o rannicchiarsi – che gli permettono di variare l’assetto.
Il gatto fa esattamente nello stesso modo: si raggomitola o si stira distribuendo diversamente la sua massa corporea intorno all’asse di rotazione e quindi variando il “momento d’inerzia”.
Dopo la spinta iniziale, il momento angolare non può cambiare durante la caduta. Se però cambia il suo momento d’inerzia (che il gatto realizza come si è detto variando la distribuzione della massa, cioè allontanando o avvicinando le zampe o la coda) deve cambiare la
velocità con la quale ruota. Per esempio avvicina le zampe anteriori al corpo e dunque la velocità di rotazione della parte superiore del corpo aumenta. Questo provoca variazioni di assetto e gli consente, alla fine, di atterrare sulle zampe.
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venerdì 22 maggio 2009
Kuching
C’è una città che si chiama Gatto. E’ Kuching, nel Borneo malese, ed è capoluogo dello stato del Sarawak. Un’ottima base per vedere la regione. Io ero partita da lì per andare – via fiume – a Kapit e poi lungo il Batang Rejang.
Nel 1838 il sultano del Brunei cedette l'area attorno di Kuching all'avventuriero inglese James Brooke, che l’aveva aiutato contro i ribelli locali . La città conserva ancora le tracce del dominio dei Rajah Bianchi.
Ma a Kuching tutto è felino: dai coperchi dei tombini agli spartitraffico al Museo, appunto, del Gatto: lì ho comprato diversi gadget, tra cui astucci, magnetini e T-Shirt.
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