venerdì 18 gennaio 2013

Fortunato come un cane in chiesa

Leggendo la storia del cane Ciccio non posso fare a meno di ricordare il detto "fortunato come un cane in chiesa". Don Gallo , che si occupa di disperati e drop-out, degli ultimi e dei reietti, ne ha fatto il titolo di un suo libro.

Che sia, l'esempio della comunità di San Donaci - ringraziata ufficialmente dall'ENPA - il segno di un nuovo, diffuso rispetto per gli amici dell'uomo?

 (dal Dizionario Hoepli)
fortunato come un cane in chiesa

Ironico: sempre molto sfortunato. È uso che gli animali, e in particolare i cani, non possano entrare nelle chiese cristiane, tanto che in passato esisteva la figura dello “scaccino”, un inserviente che aveva il compito di “scacciare”, oltre ai vagabondi, anche i cani che si fossero eventualmente rifugiati in chiesa.




1 commento:

Melinda Santilli ha detto...

Lo scaccino è ora che se ne vada in pensione: ma la chiesa non dice che Dio accoglie tutti?
Beh io sono atea e non ho questi problemi, ma la mia casa è meglio di una chiesa ed è sempre aperta a chi ha bisogno.
Un abbraccio
Mel