lunedì 2 dicembre 2013

La voce del padrone

Uno studio di Atsuko Saito e Kazutaka Shinozuka, pubblicato sull’Animal Cognition Journal, ha scoperto che i nostri felini domestici individuano senza alcun problema la voce del padrone, ma scelgono di ignorarlo. I due giapponesi hanno studiato 20 gatti domestici indagando se essi potevano riconoscere i loro proprietari. Mentre il padrone era fuori dalla vista del gatto,  hanno riprodotto tre diverse voci di estranei in serie, seguita dalla voce del proprietario e registrato le reazioni del gatto alle voci, classificandoli in sei categorie comportamentali .
Quando si sentivano chiamati i gatti si predisponevano in quello che gli scienziati hanno definito "comportamento orientato", muovendo cioè le teste e le orecchie per individuare la fonte del richiamo. Però, sebbene mostrassero di riconoscere il padrone, non si muovevano dal loro posto. "Questi risultati indicano che i gatti non rispondono con atteggiamenti comunicativi ai loro proprietari se questi sono fuori dalla loro visuale – dicono Saito e Shinozuka – anche se li riconoscono".
I gatti domestici hanno avuto una storia di 10.000 anni di convivenza con gli esseri umani e sembrano avere la capacità di comunicare con essi. Tuttavia i gatti, a differenza dei cani, non sono stati addomesticati a obbedire agli ordini degli esseri umani. Un rapporto opposto a quello dei cani. I nostri amici gatti, insomma, ci sentono ma ci ignorano. Ho perfino il sospetto che ci compatiscano.

Ti sento, sì, ma che vuoi?

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